I Compositori del Barocco  

 

 

G.F. Haendel (Halle 1685 - Londra 1759) fu uno dei maggiori compositori del XVIII secolo. In passato il nome veniva trascritto come George Frideric Handel, o Haendel o ancora, ma meno di frequente, Hendel. Visse dal 1706 al 1710 in Italia, dove raffinò la sua tecnica compositiva, adattandola a testi in italiano; rappresentò opere nei teatri di Firenze, Roma, Napoli e Venezia e conobbe musicisti coevi come Scarlatti, Corelli, Marcello. A Roma fu al servizio del cardinale Pietro Ottoboni, mecenate anche di Corelli e Juvarra. Dopo essere stato per breve tempo direttore musicale alla corte di Hannover, nel 1711 si trasferisce a Londra per rappresentarvi il Rinaldo, che riscuote un notevole successo. A Londra Händel decide così di stabilirsi e fondare un teatro reale dell'opera, che sarà conosciuto come Royal Academy of Music. Fra il 1720 e il 1728, scriverà per questo teatro quattordici opere. Händel compose almeno quaranta opere per il teatro - fra cui molte di genere serio - diventate famose (e molte delle quali tutt'oggi rappresentate in tutto il mondo). Fu autore anche di trentadue oratori altrettanto celebri (incluso il suo capolavoro Messiah. Scrisse poi molte pagine di musica per orchestra. Tra esse comprendevano inni ed anthem, sorta di inni celebrativi, e sonate sacre, oltre a centodieci cantate, venti concerti e trentanove fra sonate, fughe, suite per cembalo.

 

BACH in breve

Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 - Lipsia 1750) fu un compositore tedesco e organista del periodo barocco, universalmente considerato uno dei più grandi geni della musica di tutti i tempi. Le sue opere sono famose per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi, bellezza artistica; sono state di ispirazione per la gran parte dei compositori che si sono susseguiti nella tradizione europea. Durante la vita, egli compose oltre 1000 opere. La sua raccolta di preludi e fughe chiamata "Il clavicembalo ben temperato", oltre ad essere un repertorio monumentale e definitivo per quello che riguarda lo stato della forma detta fuga in ambito barocco, esplorò compiutamente la possibilità di eseguire sulla tastiera composizioni in tutte le 24 tonalità maggiori e minori, come risultato dell'abbandono del sistema di accordatura mesotonica a favore dei cosiddetti "buoni temperamenti" (che precorsero la successiva adozione, nel corso del XIX secolo, del temperamento equabile).

 

La vita di J. S. BACH

Due grandi compositori tedeschi sovrastano il panorama musicale tardo barocco: Bach e Handel. Anche se coetanei (1685) ebbero due vite differenti. Il primo non uscì mai dalla Germania, ricoprendo incarichi presso le corti o le istituzioni tedesche, il secondo, invece, trascorse gran parte della sua vita all'estero. Tuttavia i due compositori mostrano una profonda affinità caratteriale ed artistica, essi infatti rivelano una straordinaria capacità di comprendere quanto di nuovo ci fosse nell'atmosfera musicale dell'epoca, assorbendolo e integrandolo con la tradizione musicale tedesca.

Bach nacque nel 1685 ad Eisenach, in Turingia, da una famiglia di musicisti. Uno dei suoi primi maestri fu proprio il fratello maggiore Johann Christoph, con il quale Bach andò ad abitare nel 1695 alla morte dei genitori, che lo introdusse alla tradizione organistica della Germania meridionale. Nel 1700 il suo maestro al Liceo trovò il modo di dargli la possibilità di un ulteriore periodo di studio a Lüneburg, una città nel nord della Germania. Lì Bach, che si manteneva cantando come voce bianca nel coro degli allievi poveri della scuola, conobbe il mondo organistico della Germania settentrionale, e poiché ebbe la possibilità di frequentare la corte di Celle (Sassonia), anche lo stile francese e le sue forme di danza. Lasciata Lüneburg, Bach trascorse gli anni fino al 1708 ricoprendo vari incarichi alla ricerca di ruoli sempre più prestigiosi, approdando infine a Weimar, dove fu assunto come organista di camera e di corte. Nel frattempo scrisse importanti composizioni per organo e per cembalo: "Il capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo " per clavicembalo, la Toccata e fuga in re minore per organo, e alcune cantate sacre tra cui quella detta Actus tragicus (passione e morte). La sua fama iniziò a crescere. Dal 1708, durante il suo secondo soggiorno a Weimar, Bach ebbe modo di conoscere, attraverso le partiture, la musica italiana poiché veniva spesso eseguita dall'orchestra di corte. Egli stesso trascrisse alcuni concerti di autori italiani quali Vivaldi, Benedetto e Alessandro Marcello, e compose fughe per organo su temi di Corelli e Albinoni. La sua attenzione si focalizzò sulle innovazioni italiane, soprattutto su quelle di Vivaldi (il contrasto solo-tutti usato come mezzo di articolazione formale, i netti profili melodici, il senso motorio preciso e nervoso), sul principio operistico italiano dell'alternanza tra recitativo e aria, sul carattere virtuosistico della musica vocale e strumentale, che fuse, nella sua produzione, al solido tessuto contrappuntistico che Bach aveva ricevuto dalla sua educazione musicale tedesca. Nel 1714 ottenne il ruolo di maestro di concerti nella corte di Weimar, che lasciò, nel 1717, per trasferirsi alla corte di Kothen. Alla corte di Kothen divenne il massimo responsabile delle attività musicali, e si dedicò alla musica puramente strumentale e a quella didattica. Vennero così alla luce le sue maggiori composizioni strumentali: "six concerts avec plusieurs instruments" (concerti grossi). Essi sfruttano la tipologia vivaldiana del concerto superandola però in inedite scelte formali affidate ad organici di volta in volta diversi. Le tre Sonate e le tre Partite per violino, invece, usano la distinzione corelliana tra sonata da chiesa e da camera; il tutto è avvolto però da una tecnica rigidamente contrappuntistica. Una delle sue più importanti composizioni per strumento a tastiera, il "clavicembalo ben temperato", è costituito da una serie di 24 preludi di varie tipologie, ciascuno seguito dalla sua propria fuga, che si susseguono impostati sulle 24 diverse tonalità. È la dimostrazione di come uno strumento costruito secondo i principi del sistema temperato possa affrontare qualsiasi tonalità. Numerose sono poi le composizioni didattiche che compose in quegli anni, tutte raccolte nel "libretto di musiche per clavicembalo", tra le quali troviamo le "Invenzioni" a due voci (due parti concepite secondo i principi dell'imitazione) e le "Sinfonie" a tre voci (una voce in più). Nel 1723 Bach fu assunto a Lipsia come Thomaskantor, Kantor della chiesa luterana di S. Tommaso. Tra i suoi compiti, l'educazione degli allievi e il corredo sonoro della liturgia domenicale e festiva nella chiesa. Per questo, scrisse numerose cantate sacre e altre musiche destinate alla liturgia. Tra queste ricordiamo la "Passione secondo Giovanni" e la "Passione secondo Matteo". Bach cessò quasi del tutto di comporre musica sacra intorno al 1729, limitandosi a riadattare alla liturgia musiche già composte in precedenza. Non a caso in tale anno assunse la direzione di una istituzione totalmente laica: il Collegium musicum di Lipsia. Per questa compose cantate profane (una delle più famose è "la cantata del caffè"), musiche strumentali, concerti per clavicembalo e orchestra. Avendo già composto, quindi, un numero molto elevato di musiche sacre, sufficienti a ricoprire le composizioni destinate all'intero anno liturgico, si gettò quasi totalmente sul versante laico, cercando di conquistarsi una fisionomia di musicista decisamente moderno, cosa che non gli fu facile poiché accusato di non essere al passo con i tempi a causa delle forme musicali adottate. Fra le composizioni scritte negli ultimi anni sono da ricordare L'"Offerta musicale", composta in onore di Federico II di Prussia, e L'Arte della fuga, rimasta incompiuta per la morte dell'autore. Mentre il mondo musicale ormai si incamminava verso il settecento e quindi verso il rococò, Bach prendeva ancora spunto dalle forme musicali fiamminghe del mondo germanico per far compiere alla musica un salto di qualità. La musica attraverso il suo rapporto con la matematica poteva giungere a criteri compositivi molto elevati, in cui scienza e esoterismo si fondessero insieme per muovere gli affetti, anche con l'utilizzo di artifici retorici. I contemporanei non compresero le riflessioni di Bach, egli infatti era stimato solo per le sue qualità contrappuntistiche, di organista e di clavicembalista.

 

Claudio Monteverdi  (Cremona 1567 - Venezia 1643) fu il primo grande operista nella storia della lirica e fra i massimi autori di musica strumentale del suo tempo. Fu il creatore del linguaggio lirico, un linguaggio che doveva esaltare la voce umana ed essere in funzione della verità dell'espressione. Il suo Orfeo (1607) è la prima opera, nella storia del melodramma in musica, degna di tale nome. In essa Monteverdi riesce a fondere perfettamente i vari generi di intrattenimento, dai canti madrigaleschi alle scene a sfondo pastorale passando per le musiche suonate a corte in occasione di feste e balli, sublimandoli con la sua arte e mettendoli al servizio di un coerente sviluppo drammaturgico. I personaggi acquistano in Orfeo una dimensione e uno spessore nuovi e delle connotazioni di dolente umanità. Con L'incoronazione di Poppea (1643), Monteverdi si rivela ancora una volta artista dall'ispirazione ricca e multiforme e dalle tecniche musicali ed armoniche raffinatissime. Dà infatti vita a una nuova, sublime creazione, animata da un profondo patetismo ed espressione di una perfezione formale, sia sotto il profilo musicale che drammaturgico, che per lungo tempo resterà ineguagliata. Monteverdi fu anche fecondo compositore di madrigali, ascrivibili a un genere che con lui raggiunse la propria espressione più alta e di musica strumentale e sacra.

 

Henry Purcell (nato probabilmente a Westminster, Londra, nel 1659 ed ivi morto nel 1695) è stato sicuramente il più grande compositore britannico di tutti i tempi. Durante gli ultimi anni della sua vita scrisse alcune straordinarie opere teatrali come Dido and Æneas, The Fairy Queen e The Tempest. Compose anche della musica meravigliosa per gli anniversari di compleanno e per il funerale della Regina Maria II. Nella vita ebbe notorietà e benessere economico anche se, data la grandezza del genio, ne avrebbe meritato ben di più. 

 

Antonio Vivaldi (Venezia, 1678 - Vienna, 1741) è un celebre violinista e compositore del periodo barocco. Fu anche un sacerdote, e per tale motivo - e per il colore dei suoi capelli - venne soprannominato Il prete rosso. La sua composizione più nota sono i quattro concerti per violino conosciuti come "Le quattro stagioni", celebre e straordinario esempio di musica a soggetto. Innovando dal profondo la musica dell'epoca, Vivaldi diede più evidenza alla struttura formale e ritmica del concerto, cercando ripetutamente contrasti armonici e inventando temi e melodie inconsuete. Il suo talento consisteva nel comporre una musica non accademica, chiara ed espressiva, tale da poter essere apprezzata dal grande pubblico e non solo da una minoranza di specialisti. Vivaldi è considerato uno dei maestri della scuola barocca italiana, basata sui forti contrasti sonori e sulle armonie semplici e suggestive.

Johann Sebastian Bach fu grandemente influenzato dalla forma del concerto vivaldiano: egli trascrisse alcuni concerti per clavicembalo solista e alcuni concerti per orchestra, tra questi il famoso Concerto per quattro violini e violoncello, archi e Continuo (RV 580).

 

Altri compositori fondamentali

Per ciò che riguarda lo sviluppo del "Concerto grosso" fondamentale è stato l'apporto di Händel, ma anche dell'italiano Arcangelo Corelli la cui op. 6 è considerata una delle massime espressioni. Ancora nel campo della musica strumentale bisogna ricordare l'opera di Georg Philipp Telemann che i suoi contemporanei consideravano il massimo musicista tedesco (assai più che non Bach, come si ricorda sopra). Nel caso del concerto solista il nome di Vivaldi è quello che più facilmente viene citato, ma altri artisti a lui contemporanei contribuirono in modo fondamentale nello sviluppo di questi stile, fra i quali non si possono non ricordare Alessandro Marcello, Giuseppe Torelli.