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Wolfgang Amadeus Mozart

Nasce a Salisburgo; l'intero suo nome di battesimo è Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, ma successivamente l'ultimo nome verrà tradotto in Amadeus, più armonioso, in ricordo del fratello Carl Amadeus, morto tre anni prima. Suo padre Leopold Mozart, maestro di cappella presso il Principe Arcivescovo di Salisburgo, è il primo a rendersi conto delle straordinarie doti musicali del figlio quando, impartendo lezioni di clavicembalo alla figlioletta Marianne detta Nannerl, di cinque anni più vecchia di Wolfang, si trova a trascrivere brevi pezzi che il piccolo Amadeus compone strimpellando sulla tastiera. Prima ancora di saper leggere e scrivere infatti passa ore ed ore a suonare il clavicordo e ad “inventare” la musica. Per questo grandissimo talento, nel 1762, il padre accompagna Amadeus insieme a Nannerl, anch'essa enormemente dotata, a Monaco di Baviera dove i due bambini si esibiscono in concerto e suscitano grande ammirazione. Questo è solo l'inizio di una lunga serie di viaggi dedicati alle esibizioni di Amadeus; toccheranno Augusta, Ulm, Colonia, Aquisgrana, Bruxelles e Parigi, fino a Londra dove Mozart incontrerà J.C. Bach che, accogliendolo come un collega (ricordiamo che Wolfang ha solo sette anni!) suonerà con lui. Tornato a Salisburgo nel 1767 ha inizio la vera e fecondissima attività compositiva di Mozart, che nel corso della sua breve esistenza scriverà, secondo la catalogazione del musicologo Ludwig Köchel, 626 opere. Si reca in Italia ed ovunque riscuote straordinari successi; nel 1769, è a Roma dove ascolta nella Cappella Sistina il "Miserere' di Gregorio Allegri del quale, non potendo avere la partitura perché di proprietà esclusiva della Cappella Pontificia, ne scrive le nove voci ricordandole a memoria dopo solo due ascolti. Giunto a Bologna, Studia contrappunto con Padre Martini e sostiene l'esame per l'aggregazione all'Accademia Filarmonica di Bologna, titolo ambitissimo dai musicisti europei, diventandone membro effettivo. Nel 1771 Rientra a Salisburgo e scrive Ascanio in Alba, opera rappresentata con grande sfarzo a Milano; ma l'anno successivo muore l'Arcivescovo che lo aveva sempre protetto e sostenuto ed il suo successore, Hieronymus Colloredo, non nutre Wolfgang gli stessi sentimenti ma piuttosto gli sarà ostile e lo sottoporrà a continue umiliazioni. Ciò nonostante si reca nuovamente in Italia per rappresentare Lucio Silla che però non riscuote il successo sperato. Nel 1773 si reca a Vienna dove conosce Haydn e ne diviene intimo amico. Nel frattempo l'atmosfera a Salisburgo si fa sempre più carica di tensione con l'Arcivescovo e di conseguenza Amadeus sceglie di dimettersi dalla carica di maestro di Cappella e di partire di nuovo in cerca di fortuna. Si reca a Monaco, dove trionfa la sua opera Idomeneo, ad Augusta e a Parigi e si stabilisce definitivamente a Vienna nel 1781, dopo la morte della madre. L'anno successivo sposa Costanze Weber, entra nella massoneria ed abbandona per circa quattro anni il teatro. Compone infatti moltissima musica strumentale, sinfonica, da camera, scrive concerti per pianoforte, trii strumentali e quartetti. Nel 1786 viene rappresentato Le nozze di Figaro, uno dei suoi massimi capolavori che, ottenendo un successo delirante, suscita l'invidia dei contemporanei, ma che consacra Mozart come il maggior musicista vivente. Le nozze di Figaro viene rappresentata anche l'anno successivo a Praga, dove il teatro italiano gli propone di scrivere anche una nuova opera: è così che nasce il Don Giovanni un'opera molto problematica e cupa che offrirà lo spunto per infinite dissertazioni filosofiche. Di ritorno a Vienna pur occupando il posto che era stato di Gluck a corte, e pur guadagnando con le composizioni e impartendo lezioni private, la sua situazione economica è piuttosto precaria a causa della sua inclinazione a spendere più di quanto guadagni, inoltre nel 1787 muore Leopold, suo padre, e questo grave lutto infligge un duro colpo alla condizione di Mozart che comincia ad isolarsi sempre di più ed a presagire l'avvicinarsi della morte. Ad accentuare questa idea riceve da uno sconosciuto la commissione di una Messa da Requiem. Nel frattempo accetta la proposta di comporre Il flauto magico, l'ultima sua opera: un punto fermo nella storia della musica. L'ultimo suo grande capolavoro invece, il Requiem rimane incompiuto a causa della sua morte improvvisa e verrà completato da Sussmayr, un suo allievo. Muore A Vienna a soli 35 anni dopo aver spaziato in tutti i generi musicali: dalla musica sacra alla sinfonica e all'opera, dall'opera alla musica da camera, al concerto per strumento solo, e scritto la storia della musica attraverso opere come il Concerto per clarinetto, Il concerto per pianoforte e orchestra in do minore, la celebre serenata Eine Kleine nachtmusik, i quartetti d'archi le sonate per pianoforte, le sinfonie, oltre che le numerose opere teatrali e Messe.