La parodia

È l'imitazione di uno stile letterario, musicale o artistico destinata a essere riconosciuta come tale o anche l'imitazione caricaturale di un quantomeno noto personaggio esistente o fittizio. In un'accezione più comune tale rielaborazione avviene in chiave comica o più spesso farsesca. Si può distinguere la parodia di opere specifiche, di autori e di generi letterari. Uno degli esempi più antichi è la Batracomiomachia (La battaglia dei topi e delle rane), parodia del poema epico, forse di Omero. Negli ambienti goliardici, dal medioevo ai giorni nostri, è comune la parodia "dotta", si pensi ai poemetti burleschi novecenteschi o al personaggio di P. D. Q. Bach, creato da Peter Schickele, nato a Lipsia il 1º aprile 1742, figlio di Johann Sebastian Bach e Anna Magdalena Bach. Secondo Schickele, il padre non si sarebbe curato di dare un vero nome al suo ultimogenito, e solo all'età di cinque anni, dietro insistenza del fratello Wilhelm Friedemann gli avrebbe dato le iniziali "P.D.Q.", senza chiarire per che cosa stessero (in inglese gergale, P.D.Q. sta per pretty damn' quick, "dannatamente in fretta"). Johann Sebastian non fornì alcuna istruzione musicale a P.D.Q. Dopo la sua morte, l'unico bene che Johann Sebastian Bach lasciò in eredità a suo figlio fu un kazoo. Tra le parodie musicali, una delle più famose è il Divertimento musicale K.522 di Wolfgang Amadeus Mozart, noto come "Ein musikalischer Spaß", che esprime una "tendenza irresistibile alla dissonanza", qui nascosta dal compositore "sotto la forma del grottesco" al fine di renderla accettabile all'orecchio dei suoi contemporanei. In musica una delle tante forme parodistiche consiste nel riproporre, con testi alterati e finalità satiriche, successi di artisti famosi. Un esempio di questo genere: Weird Al Yankovic, probabilmente il più celebre parodista musicale del mondo. Le sue versioni di hits come Beat it (da lui trasformata in Eat it) o Smells like teen spirit (trasformata in Smells like Nirvana), grazie anche a brillanti video musicali, a loro volta ispirati ai video musicali originali dei brani, gli hanno procurato un successo planetario e ben 3 Grammy award, oltre a 9 dischi d'oro e 10 dischi di platino nei soli Stati Uniti e Canada. Nel cinema le parodie sono davvero tante e di solito coinvolgono i film più celebri, ne citerò solo uno: TROY, la vera storia di Iachille (in dialetto pescarese). Il Contrafactum Nella musica vocale, è un metodo che si riferisce alla sostituzione di un testo cantato per un altro, pur non apportando modifiche alla musica. Il procedimento è molto antico e venne largamente usato a partire dal XII secolo per temi popolari già conosciuti dal pubblico o per i mottetti sacri, i cui adattamenti in versione profana con testi romanzi erano realizzati soprattutto dai trovatori e dai trovieri. La contraffattura (probabilmente derivante dal tedesco Kontrafactur), era infatti la tecnica tipica della tradizione poetica europea con cui un testo veniva composto ricalcando melodie preesistenti, soprattutto gradite al pubblico, la cui facilità di memorizzazione consentiva ai cantastorie di comporre sirventes, canzoni dal contenuto politico, o comunque polemico o moralistico: il trovatore si fa portavoce di un signore feudale o anche in generale di una posizione politica o di un paese, attaccando la parte avversa. Molti sirventesi sono canzoni di crociata ossia testi scritti con la finalità di spingere i cristiani a partecipare alle crociate e di creare un ambiente propizio a queste (vedi La Canzone del Crociato di W. Von der Vogelweide).

[…] La Storia d’Italia vista attraverso la musica è costellata di contraffatture: molti dei canti risorgimentali muovono dalla ripresa delle più popolari arie del melodramma e dal patrimonio folklorico regionale; nella prima guerra mondiale i soldati in trincea intonano canzoni del repertorio leggero e cantano, anche improvvisando, una gran messe di rifacimenti e versioni parodiche; alla produzione innodica del Risorgimento attingono gli anarchici e i socialisti, ma anche l’innodia fascista, da quella squadrista a quella istituzionale; appartengono al periodo della resistenza, alcuni celebri canti come Bella Ciao o Fischia il vento, oppure i canti politici riadattati dal fascismo come Faccetta nera e Giovinezza, ex inno degli universitari italiani

Vari celebri contrafacta possono essere rintracciati sino ai giorni nostri. Primo fra tutti l'inno nazionale tedesco Das Lied der Deutschen, ricavato nel 1841 da quello che Franz Joseph Haydn scrisse per Francesco I d'Austria, mentre la tradizione anglosassone, con Greensleeves, ci ha restituito una nuova versione con le parole del canto natalizio What Child Is This?

Anche nella musica religiosa il contrafactum fece la sua comparsa, precisamente nel XVI secolo a seguito della riforma protestante, servendo all'adattamento di più testi liturgici per un'identica composizione musicale.

Popolare, Sapere e Popolare - Una speculazione lessicale e semantica

L’idioma latino “vulgus” il cui significato è “popolare” e non “volgare” (come potremmo erroneamente tradurre), si è trasformato, travasandosi nelle lingue neo-latine, in “folk”.

“-lore” è suffisso di derivazione anglofona che esprime cognizioni relative a un particolare argomento, scienza, erudi-zione, dottrina, tradizione orale. Così designiamo con la parola “folclore” un vitalissimo e secolare sedimentarsi e avvicendarsi di esperienze e influenze di una comunità, un fluido in costante mutamento, colorato e imprevedibile come la tradizione e l'innovazione orale e di costume, attuale come una cultura che non cessa mai di costruirsi.

La Parola è un neologismo dello scrittore William John Thomps apparso per la prima volta sul n°982 del giornale letterario e scientifico londinese "Atheneum" il 22 agosto 1846, oggi si fa comunemente derivare dall’inglese: [folk] popolo e [lore] sapere.

quale memoria ne abbiamo?

Certamente quella che siamo riusciti a tramandare, trattenere, fermare nella memoria collettiva che chiamiamo cultura popolare o folklore; certamente quella che subiamo nella deformazione intrinseca causata dal mezzo (il canale tanto per dirla coi linguisti) attraverso il quale si trasmette il messaggio.

FACCIAMO il PUNTO (se avessi letto con attenzione sapresti rispondere a queste domande):

1. Cos’è un “contrafactum”?

2. Cosa significa per te “popolare”?

3. E cosa è per te il “folklore”?

4. La “memoria” collettiva ha avuto diversi canali nel corso della storia, sai dirmi a cosa era affidata la memoria negli anni passati e a cosa è affidata la memoria oggi?

Il Pop

La pop music, ovvero quella che conosciamo sotto il nome di musica pop, è un genere che risale agli anni '50. Si tratta sostanzialmente di una derivazione del rock 'n roll, ovvero di un macro genere musicale contemporaneo che comprende alcuni sottogeneri appartenenti alla canzone popolare. Il termine "pop" deriva dunque dall'abbreviazione del termine anglofono "popular", che in italiano traduciamo con "popolare".

L'origine

Anzitutto è importante ricordare che la musica pop nasce nel XX secolo. Essa incarna una serie di tendenze musicali che si distinguono per una spiccata orecchiabilità, un'estrema semplicità di linguaggio, e un forte disimpegno verso la tematica dei brani di breve durata. Inoltre, in questo genere, si fa abbondante uso della melodia, i tempi musicali sono pari e le strofe si alternano a ritornelli. Nella musica pop, la ritmica è semplice e il sottofondo musicale si presenta poco elaborato.

Questo innovativo genere musicale ha potuto affacciarsi sul mercato grazie all'organizzazione di numerosi concerti e manifestazioni. Oltretutto, la diffusione mondiale di questa musica mediante trasmissioni radiofoniche e televisive ha dato un importante contributo all'ascesa del genere.

La musica pop riscosse un grande successo a partire dagli anni '60. In questo lasso di tempo, si verificò un fenomeno che si definisce "plugging". Con questo termine si indica una prassi teorica di standardizzazione, che si basa sulla continua proposizione di un brano da parte dei media. La musica pop mira a suscitare nel pubblico delle reazioni emotive strettamente connesse al fattore del riconoscimento, mediante la presentazione (sotto forma di brani melodici) di argomenti generalmente inerenti al tema dell'amore romantico. Per questo motivo, la musica pop doveva risultare fruibile ed accessibile ad un vasto pubblico. Essa doveva inoltre perseguire una logica di mercato che si trovasse a contrastare la cosiddetta musica "impegnata".

La musica pop in Europa e in Italia

In Europa fece la sua comparsa sulle scene il gruppo musicale dei Beatles. I quattro ragazzi di Liverpool costituirono un fenomeno vero e proprio per la musica britannica a metà degli anni '60, esportandola in tutto il mondo.

La musica pop italiana, invece, si definisce generalmente con il termine nostrano "musica leggera". Prima della British invasion, la definizione di pop music risultava pressoché sconosciuta ai più. Essa prese piede a seguito della fama conquistata dai gruppi di origine straniera. Attualmente utilizziamo il termine "pop" per definire la musica commerciale internazionale. Tra i massimi esponenti del genere, ricordiamo il re del pop per antonomasia, ovvero il grande artista afroamericano Michael Jackson, scomparso qualche anno fa.

Gli artisti più famosi

Negli anni '70 ed '80, la musica pop divenne un genere di spicco grazie a numerosi artisti e gruppi musicali. Tra i più famosi solisti ricordiamo Elton John, David Bowie ed Eric Clapton. Per quanto riguarda le band, impossibile non citare i Queen e gli Abba.

Negli anni '80 vediamo protagonisti assoluti artisti del calibro di BIlly Joel, Madonna, lo stesso Michael Jackson, Bruce Springsteen, George Michael e molti altri. Tra i gruppi musicali ricordiamo gli intramontabili Depeche Mode, i Dire Straits di Mark Knopfler e gli U2. Anche gli anni '90 vedono la comparsa di molti artisti ancora in attività, come Britney Spears e Christina Aguilera. La band che resta ai vertici, nonostante abbia deciso di sciogliersi anni fa, è quella guidata dai fratelli Gallagher, ovvero gli Oasis.